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Immagine del redattorePier Paolo Perisotto

Il mito del cane che fa dispetti. Cosa c'è davvero dietro ai suoi comportamenti?


un cane che guarda il proprietario dopo aver fatto quello che non considera essere un dispetto

Introduzione: il mito del cane che fa dispetti

Molti proprietari di cani sono convinti che i loro amici a quattro zampe, a volte, “facciano dispetti.” Questa idea nasce da comportamenti apparentemente intenzionali, come sporcare in casa, rosicchiare mobili o abbaiare in determinati momenti. Ma il mito del cane che fa i dispetti è davvero tale?

In realtà, i cani non agiscono per ripicca. La loro mente è molto diversa da quella umana: vivono nel presente e reagiscono agli stimoli, non pianificano né serbano rancore. Comprendere questa realtà è fondamentale per instaurare una relazione basata sulla fiducia e il rispetto.

1. La mente del cane: nessun spazio per la ripicca

Per sfatare il mito dei dispetti del cane, bisogna prima comprendere come funziona la mente canina. I cani non possiedono la capacità di pianificare azioni con un obiettivo di vendetta. La loro intelligenza è altamente evoluta per rispondere a bisogni immediati, ma non è progettata per elaborare pensieri complessi come il risentimento.

Ad esempio, se un cane sporca in casa dopo essere stato lasciato solo, potrebbe trattarsi di ansia da separazione o di un bisogno fisiologico non soddisfatto. Interpretare questo comportamento come un dispetto umanizza inutilmente il cane, portando a incomprensioni.

2. Cosa si nasconde dietro i comportamenti canini?

Molti comportamenti che sembrano dispetti del cane hanno invece cause ben precise. Analizziamo i più comuni:

  • Rosicchiare mobili o scarpe: Questo comportamento è spesso una manifestazione di noia o ansia. I cuccioli, in particolare, tendono a mordere per alleviare il fastidio della dentizione.

  • Sporcare in casa: Se un cane sporca in casa, può essere dovuto a stress, cambiamenti nella routine o, nei cuccioli, a un addestramento incompleto.

  • Abbaiare: Un cane che abbaia quando è solo potrebbe manifestare disagio o solitudine, non certo voler disturbare il proprietario.

Questi comportamenti sono segnali che il cane sta cercando di comunicare qualcosa. Decifrarli è il primo passo per risolvere il problema.

3. Dispetti o comunicazione? Il linguaggio del cane

I cani comunicano principalmente attraverso il linguaggio del corpo e i comportamenti. Ciò che viene percepito come un “dispetto” è spesso una forma di comunicazione. Ad esempio:

  • Distruzione di oggetti: Un cane che rompe oggetti sta probabilmente cercando attenzione o manifestando disagio.

  • Saltare sulle persone: Questo comportamento è spesso un segnale di eccitazione o un modo per cercare interazione.

  • Rifiutare il cibo: In alcuni casi, rifiutare il cibo può essere un segnale di disagio o malessere.

Interpretare correttamente questi segnali è essenziale per migliorare la relazione con il cane.

4. Lo stress nei cani: una causa sottovalutata

Lo stress è una delle principali cause dei comportamenti problematici. I cani sono animali sensibili e possono risentire di cambiamenti nell’ambiente o nella routine. Alcuni esempi includono:

  • Traslochi: Cambiare casa può essere un’esperienza stressante per il cane, che perde i suoi punti di riferimento.

  • Arrivo di un nuovo membro della famiglia: L’introduzione di un bambino o di un altro animale può generare insicurezza.

  • Rumori forti: Temporali, fuochi d’artificio o rumori intensi possono creare ansia.

Identificare e ridurre le fonti di stress aiuta a prevenire i comportamenti indesiderati.

5. Ansia da separazione: un problema comune

L’ansia da separazione è uno dei disturbi comportamentali più diffusi. Si manifesta quando il cane è lasciato solo e può includere:

  • Distruzione di oggetti

  • Abbaiare continuo

  • Eccessiva agitazione al rientro del proprietario

Per aiutare un cane con ansia da separazione, è importante:

  1. Gradualità: Abituarlo gradualmente a stare da solo.

  2. Creare una routine prevedibile: I cani si sentono più sicuri con abitudini regolari.

  3. Stimolazione: Lasciare giochi interattivi o puzzle per tenerlo occupato.

6. L'importanza di soddisfare i bisogni del cane

Un cane ben curato è meno incline a sviluppare comportamenti indesiderati. I principali bisogni includono:

  • Esercizio fisico: Passeggiate regolari e attività all’aperto.

  • Stimolazione mentale: Giochi di problem solving e addestramento.

  • Interazione sociale: I cani sono animali sociali e hanno bisogno di tempo con i loro proprietari.

Soddisfare questi bisogni non solo migliora il benessere del cane, ma riduce anche il rischio di comportamenti problematici.

7. Punizioni: perché non funzionano

Molti proprietari reagiscono ai comportamenti indesiderati con punizioni, credendo che il cane “capisca” di aver sbagliato. Tuttavia, le punizioni possono avere effetti negativi:

  • Aumentano lo stress: Un cane punito potrebbe diventare ancora più ansioso.

  • Compromettono la fiducia: Il cane potrebbe temere il proprietario, danneggiando il legame.

  • Non risolvono la causa: Le punizioni non affrontano le vere ragioni del comportamento.

Un approccio basato sul rinforzo positivo è più efficace per insegnare al cane comportamenti adeguati.

8. Come prevenire comportamenti indesiderati

La prevenzione è la chiave per evitare problemi. Ecco alcune strategie utili:

  • Creare una routine stabile: I cani traggono sicurezza da orari regolari.

  • Offrire stimoli adeguati: Giochi, passeggiate e momenti di addestramento.

  • Socializzazione: Esposizione graduale a nuove esperienze, persone e altri animali.

Un cane ben stimolato è meno incline a sviluppare comportamenti problematici.

9. Educazione e comunicazione: un rapporto di fiducia

L’educazione è uno strumento fondamentale per migliorare la convivenza con il cane. Insegnare comandi di base come “seduto” o “fermo” aiuta a gestire situazioni quotidiane. Inoltre, la comunicazione chiara e coerente rafforza il rapporto di fiducia tra cane e proprietario.

Conclusione

Il mito del cane che fa dispetti è il risultato di un’errata interpretazione dei loro comportamenti. I cani non agiscono per vendetta, ma rispondono a stimoli e bisogni. Capire cosa si nasconde dietro questi atteggiamenti ci permette di adottare un approccio empatico e costruttivo.

Offrire al cane un ambiente sereno e stimolante, insieme a una comunicazione chiara, è il modo migliore per prevenire comportamenti indesiderati e costruire una relazione duratura e armoniosa.


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Pier Paolo Perisotto

Tecnico in riabilitazione comportamentale

Docente e Formatore OPES Cinofilia

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